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domenica 8 dicembre 2024

Romanticismo, ardore, orgoglio,passione del Julien Sorel ne "IL ROSSO E IL NERO" con KIM ROSSI STUART (VIDEO)


Che male c'è avere delle ambizioni? Non sempre sono segno di arrivismo, non sempre sono proprie di uomini cinici. A volte sono legittimi desideri di portare avanti degli ideali, trovare il modo per esprimere le proprie passioni, coltivare i propri interessi, condividerli, diffonderli.

Questi pensieri mi venivano quando ho visto l'ottima trasposizione in film de "IL ROSSO E IL NERO " tratto dal libro di Stendhal , trasmessa in TV nel 1997.

Molte "critiche" hanno classificato il giovane Sorel, come un seduttore , uno che tenta una scalata sociale con mezzi, e mezzucci, fino a compiere atti crudeli per le ambizioni frustrate...Io darei un'altra lettura, in merito.

Certamente il romanzo è ispirato a un fatto di cronaca che ebbe notevole risalto nel 1827: il cosiddetto affaire Berthet, ovvero l’uccisione della figlia di un notaio da parte dell’amante, figlio di un fabbro. In questo episodio Stendhal ravvisa l’espressione di quei forti sommovimenti d’animo tipici dello strato più popolare della società che però vengono repressi dal clima della Restaurazione post-napoleonica e dalla crescente freddezza emotiva ed esistenziale della società francese. Non a caso, infatti, il sottotitolo dell’opera è Cronique du XIX siècle (in italiano: Cronaca del XIX secolo) e il titolo stesso può essere interpretato in due sensi differenti. Il “rosso” può infatti rappresentare la vita militare a cui Julien Sorel, il protagonista, ambisce mentre il “nero” a indicare l’abito talare e, quindi, la vita in seminario. Allo stesso modo il rosso può essere anche inteso come il colore della passione e il nero come quello della morte.




Nel Julien Sorel interpretato da Kim Rossi Stuart  si percepisce di più il fascino per gli  ideali della rivoluzione e il mito napoleonico, e la determinazione a farsi strada in una società, quella della Restaurazione (1815-30), che gli appare mediocre e falsa.

Grazie al suo talento come latinista e agli studi in teologia, Julien Sorel, un bel giovane di 18 anni, lascia la segheria del padre e inizia a lavorare  dal sindaco di Verrières,precettore presso la famiglia De Renal, una famiglia borghese di Besançon. L'incontro con la signora De Renal (Carole Bouquet)  è decisivo perché le buone intenzioni di trovare una sistemazione degna della sua preparazione e dell'appoggio del clero   ( voleva farsi prete, inizialmente )  presto sono sostituite da una irrefrenabile passione verso la donna, passione ricambiata. 

Da qui una serie di intoppi, il  vociferare sulla 'tresca' , le fughe di Julien che scappa non per vigliaccherìa ma per tentare di arginare i suoi forti sentimenti e tentare di chiudere, a malincuore, con l'amante . 

Anche quando gli si apre la possibiltà di entrare in seminario a Besançon, manifesta tutta  l'inquietudine e il rifiuto verso questo convivere con compagni di studi frustrati e volgari, l’ambiente gli appare meschino.In fondo ha lo stampo dell'intellettuale e studioso serio  che non si vende. Sebbene le 'famose' interpretazioni del film vertano sull'ambizione del giovane  per più elevate frequentazioni.

 L'abate del monastero Pirard, che lo ha molto a cuore, gli offre il posto di segretario del marchese De la Mole, a Parigi. Apparentemente integrato riesce a frequentare gli ambienti altolocati e alla moda di Parigi. Inoltre si innamora, ricambiato, della figlia del marchese, Mathilde da cui aspetterà un figlio. Un'altra passione, non si sa 'quanto' vera e sincera. Forse Sorel sta inconsapevolmente tradendo se stesso. Forse, e così sarà, il vero amore era per Madame De Renal...Un amore che fermerà la sua corsa. Che gli farà commettere gravi errori che pagherà. 

Non prima di autocondannarsi, in processo, dando finalmente voce a tutte le ingiustizie che lo circondano  : "Non vedo tra di voi contadini, né artigiani, non vedo taglialegna arricchiti. Non  verrò dunque giudicato dai miei pari per il delitto orribile che ho commesso, non nutro nessuna illusione, non vi chiedo nessun favore. Il mio delitto è atroce e premeditato. Merito dunque la morte perché ho tentato di uccidere una donna , degna di rispetto, pura,che ho amato come la madre che non ho avuto, come una sorella, per la quale ho una riconoscenza senza limiti. Solo lei mi ha dimostrato che in questo mondo esiste la generosità e la felicità. ....io vedo qui degli uomini che vogliono punirmi per un altro delitto...uomini che attraverso la mia colpa vogliono scoraggiare altri giovani, nati nelle classi inferiori, oppressi, compressi dal vostro disprezzo, dalla disuguaglianza , giovani che osano esigere una buona istruzione! Quei giovani che vogliono prendere un posto in quella che voi ricchi chiamate 'la società' ...Guardate! guardate i vostri volti terrorizzati dalla paura che vi vengano sottratti tutti i vostri benefici, le vostre economie! Avete paura, paura? Fate bene!  Perché la Rivoluzione bussa alle vostre porte e voi non la volete ascoltare! Ma arriverà! Arriverà! Niente può fermare la forza della Fratellanza e dell'Uguaglianza!".

Credo che questo momento del film racchiuda il senso dell'ambizione del protagonista. Frequentare la nobiltà  nel tentativo di essere accettato per le qualità intellettuali, i suoi studi ,gli ha aperto gli occhi su quel microcosmo denso di falsità, intrighi e inganni.

Come non apprezzare la dignità del personaggio, nonché il modo in cui ce lo restituisce Kim e  l'affascinante Carole Bouquet ? 

VIDEO-STRALCIO DA 'IL ROSSO E IL NERO' 




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