"Non ho mai capito se li scelgo già estremi, i personaggi o li estremizzo io, perché alla fine credo che solo così diventino interessanti... So solo che sono queste tipologie umane quelle che mi attirano". Disse Kim in un'intervista dopo la prima regia ("Anche libero va bene" 2005 )
E Claudio Scalise di "CUORE CATTIVO"(1995) estremo lo è , nei gesti, nel suo parlare concitato in un romanesco stretto assolutamente ben comprensibile sebbene urli continuamente. Anzi, quella 'lingua' ci restituisce tutta la "borgataggine" di un ladruncolo con una pistola scarica , consumatore consapevole di cocaina che in fondo cerca aiuto.
Tutto molto surreale, in quelle mura strette, strettissime, per un emarginato che si rifugia in questa casa e si imbatte in Esther, una ragazza paraplegica. Decide di prenderla in ostaggio, non ha scelta.
Si improvvisa, agli occhi di Esther, tecnico telefonico, ma l'agitazione per il mancato furto alla tabaccheria, la paura di essere preso lo inducono a barricarsi aspettando che gli vengano dati un'auto e dei soldi e poi libererà l'appartamento, la giovane ragazza e fuggirà.
Il film è molto bello. Pensavo avesse un finale diverso, però... Non un lieto fine ma qualcosa che conciliasse le 'parti'...
A vedere bene non era possibile. Qui c'è un "poraccio" che sta in un brutto giro, ne vorrebbe uscire pagando i debiti con i teppistelli del 'baretto' e le prova tutte, con un'ingenuità che fa capire il buono che c'è in lui.
Scalise, anzi Kim (...o forse no...il contrario, tanto è convincente! nel suo incazzarsi, sbattendo contro i mobili, le tapparelle, cadendo ) ha una pistola scarica ma minaccia urlando contro la polizia la quale, con flemma e svogliatezza, cerca di risolvere l'ennesimo caso del piccolo pregiudicato di quartiere. Intanto mangiano pizza, cercano il giudice, arriva la TV per lo scoop...!
DENTRO casa , invece, è il vero racconto. Perché lì ci sono due anime in pena. E' strano vedere Esther non proprio spaventata, come se si specchiasse nella disperazione di Claudio e volesse urlare anche lei. E lui a un certo punto non la offende più, la trova perfino carina, le dà dei consigli -li dà anche a se stesso- ma continua a reggere, gioco-forza, il ruolo del pazzoide prepotente e minaccioso.

Tanta tenerezza (senza giustificare o scagionare). Molte riflessioni . Non è che la “cattiveria” sia indotta da una società che non aiuta chi è in difficoltà, non accoglie e non capisce il disagio? La disgrazia di Scalise è avercela a morte con la società. E se nel 1995 queste realtà già esistevano, ora si sono elevate a ennesima potenza . E lo Stato ha fatto pochi passi avanti... Sarà per questo che "CUORE CATTIVO" resta un piccolo gioiello da custodire.
Kim Rossi Stuart regge il film quasi interamente sulle proprie spalle, con un’interpretazione di grande forza e intensità, mostrandosi capace di dar corpo alle molte sfaccettature di un’anima tormentata: dalla rabbia, all’accusa, all’esaltazione, dalla comprensione alla solidarietà e alla complicità con Esther.
I personaggi estremi li indossa a pennello. Questo è indubbio.
UNA PARTE DEL FILM
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