Mi ripeto. Poteva Kim continuare, sebbene ancora molto giovane, ad essere l'idolo delle teenagers combattendo tra fate, streghe, rospi o lezioni del maestro Sakura e Colpi del Drago a profusione? NO.
Infatti, e per fortuna, fa teatro, televisione (Vincenzo Bellini in " La famiglia Ricordi "1993), e fa una sorta di bilancio, come detto in molte interviste, sul dare una svolta ad una carriera che ancora non rispondeva ai suoi 'bisogni interiori'.
Il 1994 personalmente lo celebro come l'anno più significativo per l'ammirazione sempre nutrita verso questo attore (sceneggiatore e già regista in nuce)
Sono stata talmente presa dal film SENZA PELLE (del compianto Alessandro D'Alatri) che ogni tanto vado a rivedere qualche pezzetto registrato ma vorrei davvero trovare il DVD e tenerlo.
Potrebbe apparire una storia drammatica di uno psicopatico che perseguita una giovane donna, uno sbandato rifiutato dalla società, la cui sorte è solo relegarsi nelle sue manìe lontano dal mondo. Ma chi di noi non è un po' afflitto da ossessioni, visioni un po' distorte che talvolta ci allontanano dal reale? Magari con aiuti, un po' di comprensione, coinvolgimento, li si supera.
Di certo, Saverio il protagonista, sta male. Non sappiamo le origini di queste turbe psicopatiche, forse il trauma della morte del padre. E' un senza pelle ( così lo definisce la psicologa che lo ha in cura) è trasparente, subisce senza mediazioni gli stimoli dall’esterno. Vive tutto in maniera molto amplificata e con un’alta sensibilità : a suoni, a odori, al tatto.
L’avvenenza delle modelle delle riviste stimolano la sua sessualità negata dalla situazione psicologica e familiare. La madre aiuta Saverio ma il trattamento farmacologico certo non è da solo sufficiente. Il giovane ha bisogno di relazioni, di accettazione, di affetto, di accoglienza. Il mondo invece è tutt’al più indifferente, se non ostile, intorno a lui.
E così sceglie Gina, se ne innamora . Riccardo, il suo compagno con cui non è ancora sposata, è un pacifico autista di autobus metropolitani ( Massimo Ghini ), ed hanno un bambino di pochi anni. La loro esistenza, apparentemente ordinaria ma ancora un tantino confusa, viene stravolta dall’arrivo di Saverio il quale, a mio avviso, con il candore di un essere poco inquinato da sovrastrutture, fa anche aprire gli occhi a Gina e al suo rapporto forse insoddisfacente...
Regala fiori, a Gina .." I fiori sono parole di Dio sparse per la Terra, segnano i confini della vita e fanno sì che il mondo abbia una forma. E' per questo che io ti cerco" , le dice
Saverio , in un certo senso, contagia anche gli altri personaggi, costringendoli a confrontarsi con le proprie paure e insicurezze.
Ho la convinzione che quel Kim-Saverio così avvitato nel fisico e nella mente, abbia letto e scavato nello sguardo di lei, soprattutto, dei bisogni. Gina, nel bacio che gli dà, è sincera, coinvolta, ricambia con un amore che è un misto di tenerezza e passione. Come se volesse svegliarlo, quel ragazzo. Ma come se volesse 'liberarsi' anche lei. Poi si pente. Perché magari si è "sporcata" ( si lava freneticamente le mani, il viso, dopo! )
Gina e Riccardo si rendono conto, entrando in contatto con Saverio, di quanto il pregiudizio caratterizzi le valutazioni e i rapporti con “il matto”e per un breve lasso di tempo il calore umano e la comprensione riescono a rompere il circolo vizioso. Il giovane inizia ad aprirsi ma probabilmente quando inizia a concedersi troppo, comincia a svuotarsi colmando fino all'esaurimento chi gli sta attorno ma riducendo la propria capacità a reggersi, arrendendosi al peso delle emozioni provate. Scivolando fra i meandri delle sue toccanti poesie. E cade esausto ma cosciente di vivere “l'anima negli occhi, il vento caldo di chi vola in basso, la vita senza aria..."
A me questo 'matto' è entrato sotto pelle. Me l'ha graffiata ma mi ha riempito il cuore, non di compassione bensì di pensieri alti, che superano la banalità. Pensieri che solo chi possiede una sensibilità fuori dalla norma ha. E forse sarebbe ora di attivarsi per aiutare concretamente chi non è "normale" (con tutti i limiti che il termine ha!)
“Perché ci sia qualcosa che si trova ci deve essere sempre qualcosa che si perde”. Una frase detta da questo fragile ragazzo scatena un turbinìo di sensazioni, meno che paura e diventa anche una sorta di insegnamento e di visione della vita, delle gioie e delle sofferenze, quelle più dure.
Kim Rossi Stuart in questo ruolo cucito addosso è talmente 'vero' , naturale da non pensare di guardare un film. E Saverio potrebbe essere chiunque: un nostro amico, un parente... A cui si vuole immediatamente bene.
Non mi piace la gente 'comune'... sarò 'matta' ? Ma chi non lo è , un pochetto?
STRALCI DAL FILM
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta qui