(crediti #bestmovie )
Il web è pieno -per fortuna!- di siti che rimandano alla Conferenza stampa di stamattina in merito all'uscita de
IL GATTOPARDO , il 5 Marzo su Netflix
Riporterò alcuni stralci da articoli , foto e video
Kim Rossi Stuart è il pilastro di Il Gattopardo. L'attore ha dovuto trovare il Principe di Salina dentro sé: "Nel romanzo il Principe è una figura imponente: due metri d'uomo, si dice che i suoi passi fanno tremare la terra. È anche un intellettuale sopraffino: io sono tutto il contrario! Sono esile, fragile, insicuro. Non sono un intellettuale. Quindi ho dovuto scoprire anche una sua fragilità. E poi ho lavorato sul fisico: ho preso peso, ho lavorato sulla voce, sulla profondità. A volte i personaggi ci danno la possibilità di trovare cose che in noi erano sopite. Ho molto rotto le scatole: a volte mi si deve arginare, lo ammetto. Mi sono sentito veramente trascinato da lui, da questo personaggio, da quello che vive. Ha risuonato in me in modo particolare. È bello per un attore sentirsi trasportato al di là del proprio raziocinio, della propria volontà".
Tratti da Video di SpettacoloManìa ( da You Tube)
INTERVISTA DA VANITY FAIR (TUTTI I DIRITTI RISERVATI A ©Vanity Fair )
Nella serie-kolossal di Netflix Kim Rossi Stuart è Don Fabrizio, principe di Salina, il Gattopardo del titolo. Qui tira le somme: sulla paternità, i social, l’impegno civile e la magia di un certo cinema
Questa intervista a Kim Rossi Stuart è pubblicata sul numero 10 di Vanity Fair, in edicola fino al 4 marzo 2025.
A parlarci adesso, c’è qualcosa di diverso in Kim Rossi Stuart. È la voce, più profonda, più robusta. Dice che è l’eredità di don Fabrizio Corbera, principe di Salina, il Gattopardo del romanzo epocale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e ora della serie-kolossal di Netflix. «Sembra una sciocchezza, ma di lui mi è rimasto questo. Personaggi così ti cambiano il bioritmo esistenziale».
In oltre 40 anni di carriera ne ha collezionati parecchi, in tv e al cinema, di culto ed engagé, pop e d’autore. Eppure, Kim Rossi Stuart non lo puoi inquadrare: è esploso con Fantaghirò, e poi le sue scelte sono sempre risultate sofisticate, qualunque cosa facesse (Romualdo compreso). Il suo tratto distintivo: l’eleganza. Principesca. Una delle ragioni che ha spinto il regista del Gattopardo, Tom Shankland, a preferire proprio lui. [...]
Nessuna soggezione verso il film di Luchino Visconti?
«Per strani giri della vita non l’ho mai visto».
E continua a non vederlo?
«Succederà prima o poi. Il libro, invece, l’ho letto dopo aver ricevuto parte della sceneggiatura, che mi aveva un po’ allarmato, perché dava accesso solo ad alcuni aspetti inquietanti del personaggio: un gigante di due metri brutale, animalesco, pesante. Grazie al romanzo, in cui sono sprofondato, ho potuto cogliere anche la sua mente sopraffina e la sua fragilità. L’ho sentito più vicino. Ho capito che con lui non sarebbe stata mera ginnastica attoriale. La somiglianza fisica l’ho risolta ingrassando 12 o 13 chili, per l’accento siciliano mi sono rivolto a dei coach e il resto, vabbè, è ciò che faccio abitualmente mettendo a disposizione il mio sentire».
Punti in comune ne ha trovati?
«Al di là di una certa misantropia, ho trovato l’età, l’appartenenza a un mondo che non c’è più e anche la difficoltà di dover lasciare spazio alle generazioni successive»
L'NTERA INTERVISTA a questo link
https://www.vanityfair.it/article/kim-rossi-stuart-intervista-gattopardo-netflix-moglie-figli-valori
Altri link sul tema
Il tuo blog è interessantissimo e stimola a saperne di più di questo nostro grande artista. Grazie!
RispondiEliminagrazie mille!!
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