"La discrezione è il privilegio di potere assistere alla propria assenza" (Proust)

"La discrezione è il privilegio di potere assistere alla propria assenza"

ARCHIVIO BLOG
I POST si visualizzano DAL PIU' RECENTE AL PIU' DATATO. Vi aiuterà l'archivio in alto e, in basso, la scritta "post più vecchi". NON E' un sito di news. E' un racconto personale da chi lo segue da sempre e un omaggio alla carriera di Kim Rossi Stuart , dagli esordi all'oggi. (nei post cliccate su "Continua a leggere", necessario per alleggerire il sito ) BENVENUTI! BUONA LETTURA!

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mercoledì 26 marzo 2025

Perché esiste questo Blog su Kim Rossi Stuart...

 

Considerazioni: noto che, per fortuna o purtroppo, ora che Kim Rossi Stuart è tornato con la serie Netflix  (sebbene non più di 2-3  anni fa siano usciti BRADO e EVERYBODY LOVES DIAMONDS ) fioccano pareri positivissimi del pubblico ma è come se lo avessero "scoperto" adesso ... 

Non tutti. Ma 'tutti' hanno Romualdo negli occhi, nei ricordi e magari lì sono rimasti. E fin qui, anche normale. Il 'poco normale' è che anche chi ha apprezzato Kim in teatro, o nelle interpretazioni più note (Romanzo Criminale, Vallanzasca... ma sono il minimo ) resta meravigliato dalla bravura ne IL GATTOPARDO oppure si erge a critico letterario-cinematografico e giù le famose comparazioni. Che hanno stancato, in verità. 

Qui, nel Principe di Salina,  c'è il Kim ancora più maturo artisticamente che si fa una benevola risata quando gli si chiede 'se' ha fatto il provino (dopo 50 anni di carriera, NOTA BENE!  Geppi Cucciari scherza ma spiazza ... ) La serie lo ha calato in un personaggio che ha subito sentito appartenergli e di cui ha esaltato aspetti bui e solari, drammi e sensibilità, dolcezza, soprattutto onestà intellettuale. La stessa che Kim Rossi Stuart ha.

 Per questo le sue produzioni, attoriali e/o registiche sono centellinate nel tempo. Se deve uscire con un prodotto lo fa quando ne è convinto e gli piace. Il "mercato" può attendere. Inflazionarsi non è sempre un bene. E dunque il pubblico affezionato è quello che lo segue da sempre e "gli vuol bene" , e lo scrivo tra virgolette perché lui stesso lo disse.Troppo spesso si attribuisce alla parola "fan" un'accezione negativa.... Invece un fan è un estimatore, è quello che dà attenzione, fede, per anni ad un personaggio pubblico ma che riceve anche da lui. Riceve stimoli, emozioni, gioia, piacere di vederlo recitare, parlare. Anche questo è "voler bene" . 





E questo Blog, unitamente alla Pagina Facebook che è più visitata (i social dominano, ormai! ) hanno lo scopo di divulgare il Kim della gavetta, quello più impegnato, quello più leggero, senza mai sguazzare nei fatti personali. Ecco, SPERO che questo venga letto. A volte si divorano articoli di gossip con morbosa curiosità e invece si danno veloci occhiate a 'disanime' come questa mia. 

Per parlare di un argomento ci vuole conoscenza e approfondimento. Io, da estimatrice o fan come si voglia dire, da anni lo faccio. E guardiamo i film...solo così possiamo scoprire il valore di un artista e forse anche la sua anima. Anzi, certamente.





La pagina in FACEBOOK 

https://www.facebook.com/KRossiStuart/












lunedì 24 marzo 2025

Non smettiamo di guardare "Il Gattopardo" in Netflix con Kim Rossi Stuart !

 
Più lo guardo, più lo apprezzo. In tutti i suoi aspetti. La serie merita. L'interpretazione misurata e fedele di Kim Rossi Stuart, considerata dai più (critica e pubblico) tra le migliori dà peso e sostanza alla storia. 

Uno stralcio che racchiude le dinamiche familiari, i sentimenti, le situazioni socio-politiche del 'cambiamento' nella famiglia dei Salina.



venerdì 21 marzo 2025

Kim Rossi Stuart : proiezione e dibattito sul film "BRADO" invitato dalla Cappellania Università degli Studi Roma Tre

 E mentre la gente si 'azzuffa' tra commenti 'pro' o 'contro' IL GATTOPARDO  di Netflix , Kim Rossi Stuart continua a partecipare ad eventi 'non' mondani , invitato per i suoi lavori, anche passati. 

QUI lo si vede con allievi universitari dopo la proiezione del film  Brado ,  organizzato dalla Cappellania Università degli Studi Roma Tre 


Il film, trattando in modo profondo il rapporto padre-figli , nonché tematiche inerenti la famiglia, le dinamiche che possono minare o favorire l'unione, bene si inserisce in un discorso più ampio che coinvolge anche figure legate alla Chiesa o al 'credere', in senso lato 

DEL FILM questo blog si è occupato a QUESTO link:  https://kimrossistuartitalia.blogspot.com/2025/01/bradogeniale-regia-di-kim-rossi-stuart.html



domenica 16 marzo 2025

Intervista su REPUBBLICA (16 Marzo) a KIM ROSSI STUART

 Aspettavo, in verità, dopo la messa in onda e dopo la promozione, nonché dopo i seccanti confronti con il film di Visconti, qualcosa detta 'direttamente' da Kim ! Che, come suo costume, pondera l'esposizione pubblica, limitandola all'essenziale e importante (CHAPEAU, KIM!! ) 






























Kim Rossi Stuart: "Basta paragoni con Visconti"
di Silvia Fumarola
ROMA

Si aggira per la casa, ordinatissima, senza scarpe. Parquet chiaro, salotto inondato dalla luce, Kim Rossi Stuart abita a due passi da Lungotevere. L’unica traccia dei figli, Ettore, 13 anni, Ian 5, e Lea 3, è un tirannosauro sul tavolo. Eleganza naturale, quarant'anni di carriera, nella serie kolossal Il Gattopardo, firmata da Tom Shankland per Netflix, ha il ruolo di don Fabrizio Corbera, il principe di Salina. Un successo che divide («Giù le mani dal capolavoro di Luchino Visconti», «Glamour, nessun contesto storico», «Tutto si può rielaborare, il punto di vista è quello di Concetta»). L’attore offre una bella prova nel ruolo che fu di Burt Lancaster.
«Non ho mai visto il film. Ho letto la sceneggiatura e poi il libro.»

Adesso l’ha visto?
«Non ancora. Non abbiamo fatto il remake, per la serie siamo partiti dal libro. Sono cose diverse nei presupposti, che poi ci siano alcune scene simili è naturale. È una produzione fatta con grande cura, senza rinnegare niente e nessuno.»

Le polemiche?
«Penso di aver vinto la mia scommessa, non parlo per frustrazione ma per solidarietà nei confronti della categoria degli attori. Ho trovato fuori luogo che alcuni, prima di aver visto la serie, abbiano criticato – e quasi ridicolizzato – gli interpreti. Il paragone è improponibile.»

Ha detto che per il ruolo del principe è partito dalla voce.
«Ho seguito la parabola del personaggio: dalla carne allo spirito. Don Fabrizio si presenta con il suo ego, gli istinti primordiali, il desiderio di imporsi. Ho messo su ciccia e muscoli, studiato una voce profonda che restituisse la sua imponenza. Poi mi sono dedicato al viaggio spirituale, tra i non detti del libro: abbandonare la materia.»

Spieghi meglio.
«Il racconto, nel senso profondo, per me non è racchiuso nella frase “Cambiare tutto perché nulla cambi”. Quella è la crosta legata all’epoca, al potere. Il non detto è: tutto cambia per diventare polvere. A un certo punto, il principe si chiede: “Di questi 72 anni, quanto ho vissuto?”»

Chi considera aristocratico?
«Chiederlo a me, che ho sempre avuto un’attrazione per la strada e considero Pasolini fondamentale... Sono pure mezzo aristocratico: mia nonna, da parte di padre, era una nobile scozzese, ma mi sento distante. Tom sul set ripeteva concetti che mi sfuggivano: eleganza, gli aspetti positivi, la nobiltà d’animo, di comportamento. Oggi penso che l’aristocrazia andrebbe recuperata. Viviamo nella sguaiatezza, con presidenti di superpotenze senza stile, e non parlo solo dell’attualità recente. In Italia la decadenza è iniziata 20 anni fa.»

Nella serie Concetta è centrale. Il rapporto con Benedetta Porcaroli?
«Quasi mi vengono i lucciconi pensando ai ragazzi, a Benedetta, a Saul Nanni e a Deva Cassel. Sono sprofondato nella realtà dei personaggi. In Benedetta vedevo mia figlia tra vent’anni, un sentimento che esulava dalla mia volontà e dal raziocinio. Mi sento ancora suo padre, ce lo siamo detti con Benny.»

Che padre è?
«Non bisogna permettere che i figli si sentano responsabili o sovraccaricati, non devono coprire le spalle ai genitori. È un grande errore. Faccio il padre. È vero quello che si dice: dopo due maschi arriva la femmina e stravolge i parametri. Lea mette in atto comportamenti femminili di seduzione. Mi ha accolto con: “Brutto, cattivo, vattene via”. La mamma le aveva detto che sarei dovuto partire.»

Da piccolo ha vissuto in campagna, libero. Come si regola?
«Avrei optato per una maggiore autonomia, i bambini vanno anche messi alla prova, ma oggi vale il contrario. Vogliono essere consolati e temono le critiche. Dobbiamo riflettere sull’iperprotezione.»

Sua moglie Ilaria Spada è solare, lei introverso: com’è andata tra voi?
«È ancora un mistero. La nostra storia è particolare. Siamo apparentemente il giorno e la notte, lei è trascinante, simpatica e ironica. Dentro casa, la vita è un’altra. Ma mica ci mettiamo a fare gossip?»

No, pura curiosità. Rimpiange qualcosa dell’adolescenza?
«Non sono portato al rimpianto. Ho 55 anni, mi incammino verso la vecchiaia, devo farlo con rigore, ed è facile cadere nella trappola. Quello che accade, nel bene e nel male, va accettato. Però mi sarebbe piaciuto frequentare l’università.»

La bellezza che ruolo ha avuto?
«Non la vivevo bene quando registi importanti dicevano: “Grazie, hai fatto un bel provino, ma sei troppo bello per il ruolo”. Senza pelle di Alessandro D'Alatri segna la svolta. Anche da adulto, nel ruolo del pittore Calandrino con i Taviani, ho giocato su corde diverse.»

Nei film che ha diretto, Anche libero va bene, Tommaso e Brado, in cui Saul Nanni (che ne Il Gattopardo ha il ruolo di suo nipote Tancredi) interpretava suo figlio, ha raccontato di sé. Timori?
«Avrei voluto debuttare nella regia a vent’anni. Scrivere è sempre stata la cosa in cui mi sento più portato. La verità rende liberi, sempre. Mettersi a nudo è l’atto più costruttivo. Non temo la fragilità, la condivisione delle proprie debolezze è il primo passo nei rapporti: nel privato con mia moglie e nel legame col pubblico.»




venerdì 14 marzo 2025

Kim Rossi Stuart e "Il Gattopardo" di Netflix :elogi dall'estero





 Coerentemente con gli ottimi risultati ottenuti da Il Gattopardo in streaming, la serie con Kim Rossi Stuart  sta  ricevendo elogi importantissimi anche sulle testate straniere: 

"Si tratta di una serie in costume di proporzioni che si vedono raramente in TV, siamo più vicini alle dimensioni di The Crown che a quelle di serie più 'terrestri'" si legge ad esempio sul The Independent.

https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/tv/reviews/the-leopard-netflix-sicily-b2706009.html

Dello stesso parere il The Guardian

"...Dietro i fronzoli e i brividi romantici, al centro dell'azione c'è un accattivante triangolo amoroso giovanile, c'è un racconto socio-storico perspicace della discesa nell'obsolescenza di un clan d'élite...

Il Gattopardo è una meditazione sulla mortalità. Fabrizio si rende conto che sta invecchiando e perdendo rilevanza proprio mentre il suo stile di vita sta diventando una cosa del passato. Il cambio di regime non significa annientamento per la nobiltà, ma richiede loro di imparare un diverso tipo di danza: la collaborazione con i nuovi signori proletari e la fiorente classe media. Finora, il nostro protagonista è stato l'ultima parola in fatto di privilegio maschile e abbiente. Il suo diritto gli fa pensare poco all'idea di farsi accompagnare dal suo prete in un viaggio per andare a trovare la sua amante (sfidato per la sua infedeltà, la sua scusa è che non ha mai visto l'ombelico della sua pia moglie) ma all'improvviso deve usare le buone maniere a qualche colonnello arrivista per andare a trovare la sua casa di campagna. Il crollo dello status e del potere è uno degli archetipi più avvincenti della narrativa e Il Gattopardo suscita la sua ipnotica combinazione di schadenfreude (cinica soddisfazione) e simpatia [...]   Questa versione è più coerente e guardabile, senza mai essere sdolcinata o semplicistica. La grande storia è intatta, ponendo le sue domande sempreverdi - quando si tratta di tradizione, dov'è il confine tra evoluzione ed estinzione? Quando si tratta di potere, dove il pragmatismo si trasforma in resa? - per un nuovo pubblico. L'aspetto sensuale e attraente del Gattopardo vi farà svenire, ma questo esame con gli occhietti lucidi di come le classi dominanti affrontano il cambio di regime ha anche molta sostanza."

 https://www.theguardian.com/tv-and-radio/2025/mar/05/the-leopard-review-netflix

Nonché Telegraph ("Il Gattopardo è una serie incredibilmente lussuosa") 

E il Times, che definisce la serie Netflix come "una squisita torta italiana"



Qualche stralcio -tradotto- dal TIMES  "..È fondamentale che il Gattopardo sia una presenza magnetica e che Kim Rossi Stuart, in redingote, nel ruolo interpretato da Burt Lancaster nel film, porti avanti le cose con disinvoltura. Il principe è scaltro, con una libido sanguigna . Il suo vigore, sottolineato dai suoi penetranti occhi grigio-azzurri e dalla sua splendida chioma di capelli pettinati all'indietro, è accompagnato dalla sua incrollabile fiducia in se stesso, costruita su decenni di privilegi.

Ma "morte ai Borboni" viene gridato in piazza per sfidare tutto questo. L'esercito di insorti camicie rosse di Garibaldi sta per arrivare in Sicilia. "La nostra vanità è più potente di qualsiasi altra cosa sulla terra, più forte di qualsiasi esercito", dice il principe al suo amato nipote Tancredi, un idealista deciso a unirsi alle camicie rosse. A cui Tancredi risponde con la frase chiave: "Zio, se vogliamo che tutto rimanga com'è, allora tutto deve cambiare".

Per quanto sia un romantico, Tancredi (Saul Nanni) può a volte sembrare spregevole qui nella sua sicurezza sorniona, ringraziando a malapena lo zio quando gli salva il collo. Tancredi si innamorerà di Angelica, e il principe sa che questa unione potrebbe assicurare l'eredità della sua famiglia. Ma sua figlia Concetta (Benedetta Porcaroli) è affranta da questo matrimonio: in sei episodi non si ha mai il minimo dubbio sul suo tumulto interiore.

La decadenza di questa società è evocata in modo abbagliante nei palazzi barocchi in pietra e nella famosa scena del ballo (l'abito fucsia di Angelica risalta quasi come un neon). Ciò è compensato da un pizzico di affari sporchi e sconvolgimenti nella campagna arsa dal sole. Le complessità dell'unificazione dell'Italia negli anni '60 dell'Ottocento potrebbero essere difficili da seguire se il dialogo non offrisse una comoda esposizione. "


mercoledì 12 marzo 2025

Il valzer di Kim Rossi Stuart ne IL GATTOPARDO : l'ultimo saluto ...


Il valzer del Gattopardo ... 

Questo ballo assume un preciso significato, probabilmente anche in modo più palese di quello del film.

 I 'non detti' , nel romanzo e anche nel film, sono stati , in questo grande lavoro di Netflix, esplicitati e resi più fruibili per le nuove generazioni. Questo ho intravisto e lo confermano anche il compositore  Francesco Buonvino e il coreografo Gianni Santucci  nel video del "Dietro le quinte". 

Indubbia l'attrazione del Principe di Salina per Angelica, fin dal primo momento. Lei è "destinata" a Tancredi, si crea una dinamica tale che il Principe, proprio nel ballo, 'vede' la gioventù , il nuovo che avanza e lui che, già verso il tramonto (anche fisico),  sovrappone al loro danzare il volto della moglie Stella come una sorta di ricordo, nostalgia, allontanamento da quei fasti che fino ad allora avevano costituito la grandezza del casato. Kim Rossi Stuart interpreta in modo esemplare questi sentimenti. E poi va via... verso il "sonno" ...





 



Kim Rossi Stuart e Benedetta Porcaroli presso l' Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles per "Il Gattopardo"

Lo scorso  6 Marzo 2025, alle ore19:00  presso l' Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles in collaborazione con Netflix, si è tenuta la proiezione internazionale esclusiva della serie IL GATTOPARDO.


Un evento speciale, arricchito dalla presenza degli attori Kim Rossi Stuart e Benedetta Porcaroli, che  hanno raccontato la loro preparazione per interpretare il Principe di Salina e Concetta. E' intervenuto anche Fabrizio Donvito, produttore e Co-CEO di Indiana Production, che ha condiviso il suo approccio nella scelta dei panorami mozzafiato della Sicilia. A completare il quadro, Tinny Andreatta, Vice PresidentBened Ryokoo contenuti italiani di Netflix.

Di seguito, qualche foto dell'evento









lunedì 10 marzo 2025

Kim Rossi Stuart e le tante interviste per "Il Gattopardo" , serie Netflix



 Uscita la serie, fioccano articoli da ogni tipo di stampa. Alcuni li tralascio, perché non ci sono i protagonisti a parlare ma critici improvvisati o cinefili poco obiettivi. Legittimo 'vedere' il lavoro di Netflix con occhi diversi. Altro è il "pour parler" ...

Tantissime le interviste a Kim il quale, con lucidità e passione, ha espresso (e difeso) le caratteristiche del suo personaggio e dell'intera serie.



Intervista da La Stampa Kim Rossi Stuart: "Il Gattopardo è un patriarca moderato e non senza sentimenti"


A QUESTO LINK  di RAI Radio 2 UN PODCAST DEL 4 MARZO intervista a KIM ROSSI STUART   nel programma "5 IN CONDOTTA" condotto da Serena Bortone 


Un assaggio QUI dove parla un po' di sé a fine intervista





giovedì 6 marzo 2025

...assaporando, senza pregiudizi, con occhio "vergine" IL GATTOPARDO, il grande Principe Kim Rossi Stuart e il rispettoso lavoro di Netflix

 di Anna Maffei

Così mi sono avvicinata alla serie. Non ho voluto leggere le recensioni-critiche-riflessioni- condite da malizia e desiderio di 'smontare' il prodotto (non si sa perché ... ) 


Troppa attenzione sul 'dialetto buono o cattivo'... poco 'siciliano'.. Ma sono nobili, i Salina! E, sebbene fortemente legati e immersi nella loro Sicilia, in pubblico soprattutto, non sfoggiavano il massimo della sicilianità. Questo credo si sappia.

Ho letto che le donne, in questo nuovo Gattopardo, sono le protagoniste. In un certo senso sì, perché in fondo, dal romanzo, emergono tra le righe e forse si aveva bisogno di una 'definizione' maggiore, più aperta e chiara. Qui l'ho trovata. Concetta e Angelica sono  donne forti e risolute, ma  ruotano inevitabilmente   attorno all'imponente e attraente figura del Gattopardo. Tutto si incastra senza eccessi. La Storia, gli amori, le complicità, i dolori, le bugie-necessarie- la dignità, l'orgoglio, la caparbietà.

La parte specificamente storica è, a mio avviso, trattata e immortalata da immagini fedeli: vedo la Sicilia del XIX secolo,  giochi di colori  caldi, e una Palermo bella, anche tra scene dure di battaglia. 

Mai pensato al confronto con il capolavoro del ’63. Piuttosto ho riletto-stavolta bene- il romanzo. Questa nuova versione è un’opera dignitosa:  cura nei dettagli della messa in scena, dei costumi e, in primis , l’interpretazione di Kim Rossi Stuart al cui fascino è difficile rimanere indifferenti: il suo principe di Salina ha tutta la dignità, la serietà  di cui il personaggio necessita, compresa una modernità nello sguardo che lo rende molto vicino a noi, al nostro vivere. E finalmente va via quella polvere che a tutti i costi si vuol lasciare sul romanzo stesso e sul viscontiano film.

Se per Kolossal si intende uno spettacolo o film realizzato con grande impiego di mezzi e persone, monumentali messe in scena, effetti speciali e un cast di attori di rilievo, ebbene anche questo lo è. E le tre regie che hanno lavorato all'unisono, ne danno prova. Sinceramente, ho sempre usato con cautela la parola "capolavoro" per i prodotti cinematografici. Troppo condizionante, quando la si usa. Credo che se un film, una serie, toccano la parte più profonda di chi li guarda, sia già vincente, già bello.

Ecco, IL GATTOPARDO di Netflix è bello. E non è una  storia d'amore come qui e là si legge... Se anche lo fosse, cosa, se non l'Amore per la propria terra, la famiglia, i figli muove il Principe a patteggiare, anche contro la sua volontà, nel tentativo di tenere uniti tutti? 

Non si racconta solo la storia dell’unificazione d’Italia e i cambiamenti tra i nobili, ci sono  ritratti psicologici dei protagonisti, entrando nelle loro emozioni, le  paure e le  ambizioni.

L'evento epico dell'arrivo  di Garibaldi, il contrasto tra la gaia  vita aristocratica e l'aspra  guerra civile, le tensioni sociali sono raccontate con delicatezza, rigore e sensibilità. C'è il declino di un mondo che cerca  di rimanere a galla pur sapendo che è a un passo dall'annegare.





Un buon equilibrio tra fedeltà al romanzo (e al film ), senza snaturare lo spirito dell’opera originale.

E la figura  del Principe emerge in ogni sequenza: ha lui il controllo su tutto. Niente deve sfuggirgli. 

Saggio e nostalgico  in tutti gli episodi, come nel romanzo. Con quella ironia  che Kim Rossi Stuart  sa bene interpretare rendendocelo accattivante. Anche quando deve lottare con se stesso, con ciò che i suoi stessi princìpi gli dettano, col  rifiuto di Concetta di tornare a casa, o le rivendicazioni di uomini inferiori a lui...Minacce, anche: mai Don Fabrizio Corbera avrebbe pensato di dover affrontare! Ma lo fa. 

L'intenzione della serie è stata raggiunta : ll Gattopardo rispetta e rinnova il capolavoro letterario e attrae  sia gli appassionati del romanzo e del film che un pubblico nuovo.

Principe di Salina... Kim Rossi Stuart, Chapeau per aver attratto attorno a sé un eccellente cast e una regia nuova e piena di spunti !



mercoledì 5 marzo 2025

DOMANI, 6 Marzo, Kim Rossi Stuart ospite a "Splendida cornice" Rai3 ore 21,30

 DOMANI Kim Rossi Stuart OSPITE A "Splendida cornice" Rai3  ore 21,30  

“Splendida Cornice” di Geppi Cucciari, il programma di Rai Cultura che unisce satira, cultura e intrattenimento con il giusto equilibrio tra intelligenza e leggerezza, torna con un nuovo appuntamento, in onda giovedì 6 marzo alle 21.20 su Rai 3.


















martedì 4 marzo 2025

IL GATTOPARDO – Anteprima al Teatro dell’Opera di Roma. Con Kim Rossi Stuart e tutto il cast . Foto e video

 

Serata di grande spettacolo ed emozioni ieri alla première mondiale de IL GATTOPARDO, la serie evento in arrivo solo su Netflix da domani 5 marzo, prodotta da Indiana Production e Moonage Pictures.

L’anteprima al Teatro dell’Opera di Roma ha offerto un assaggio dell’atmosfera e delle suggestioni della serie, con richiami ai luoghi e allo spirito della Sicilia. Ad accogliere gli ospiti, una parata di 100 Garibaldini.



Sul red carpet, ispirato all’iconico ingresso della villa dei Principi di Salina presente nella serie, i protagonisti Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni, assieme a Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni, Francesco Di Leva e Alessandro Sperduti, hanno preso parte a una serata che ha evocato le atmosfere e il fascino de Il Gattopardo.


Sul palco, ad introdurre la proiezione in anteprima dei primi due episodi, oltre al cast principale, anche il regista Tom Shankland, che ha diretto gli episodi 1-2-3-6, Richard Warlow (creatore della serie e sceneggiatore), Tinny Andreatta (vicepresidente per i contenuti italiani di Netflix), Fabrizio Donvito(produttore e co-ceo Indiana Production), Will Gould (produttore Moonage Pictures) e Paolo Buonvino(autore delle musiche originali della serie). 


La serie in sei episodi, tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, girata tra Palermo, Siracusa, Catania, Torino e Roma, sarà disponibile solo su Netflix da domani, mercoledì 5 marzo. 

Alla regia Tom Shankland, affiancato da Giuseppe Capotondi (episodio 4) e Laura Luchetti (episodio 5). La serie, scritta da Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji Walters, riscopre la modernità di un racconto, quello del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e di oggi. 

Il direttore della fotografia è Nicolaj Bruel. I costumi della serie sono a firma di Carlo Poggioli ed Edoardo Russo, le scenografie di Dimitri Capuani. Le musiche originali sono di Paolo Buonvino.

La serie è prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen, Benedetto Habib e Alessandro Mascheroni per Indiana Production e da Will Gould e Frith Tiplady per Moonage Pictures.



lunedì 3 marzo 2025

Kim Rossi Stuart in promozione per "Il Gattopardo"

 



Sono giorni febbrili, con stampa, fotografi all'erta per carpire dichiarazioni, pareri, primissimi piani, sorrisi, abiti  e altro ai protagonisti della serie Netflix "Il Gattopardo" . Senza badare agli ormai 'stancanti' confronti col film viscontiano... E già...perché a volte il pubblico coglie solo qualche dettaglio, non legge più di tanto, né sui giornali, né attraverso le parole stesse degli intervistati.

Per fortuna abbiamo Kim che con la consueta onestà professionale, un certo candore e (perché no? ) fuori dal politically correct (che non è mancanza di rispetto, si badi!) e portando le sue ragioni di come  si è approcciato al kolossal e soprattutto al libro, spiega la grandezza del Principe di Salina e l'impegno nel poter rendere gli aspetti forti ma anche intimi di questa figura -cardine del romanzo.

Invitati a "Domenica in", hanno fatto una breve intervista che riporto qui di seguito tratta dal post della Pagina "KIM ROSSI STUART-Blog amatoriale " https://www.facebook.com/KRossiStuart/videos/1802187290331330



Quando si dice un attore "perfetto per quel ruolo": Kim Rossi Stuart in "Cosa sarà" di Francesco Bruni

  Se mi piace un film, lo guardo fino allo..sfinimento! Certo... perché c'è sempre qualche dettaglio che può essere sfuggito, un dialogo...