Cinema Italia di Ancona con la proiezione in anteprima del film e, a seguire:
Massimo Recalcati, Kim Rossi Stuart,Andrea Bellavita
Moderatrice: Carolina Iacucci
"Il padre, protagonista del film, interpretato magistralmente dallo stesso Rossi Stuart, è una figura stracciata dalla vita. Dopo la separazione dalla moglie si isola nel suo maneggio di cavalli in una condizione depressiva, degradata e rancorosamente acida nei confronti della vita. Una rovinosa caduta da cavallo gli impedisce di allenare un nuovo cavallo su cui ha riposto, dopo anni di declino, le proprie attese di riscatto. È scostante, autocentrato, persino apparentemente indifferente alle sorti del figlio. Al tempo stesso pretende di insegnare la via stretta della disciplina severa, del sacrificio e della rinuncia attraverso pratiche apertamente sadiche. Come quando per fargli prendere confidenza con il nuoto lo trattiene a forza sott’acqua sino a fargli mancare il fiato...
Nell’addestramento del cavallo il padre ripropone il suo metodo senza successo. Non ha ancora inteso che per non farsi travolgere dalla vita non bisogna pretendere di dominarla, di governarla, ma piuttosto imparare a fare amicizia con il suo carattere ingovernabile, provare a consegnarsi alla sua potenza. È quello che il figlio - questa bellissima figura di figlio interpretata da un eccellente Saul Nanni - insegna al padre. I ruoli improvvisamente si capovolgono." (Massimo Recalcati)
Già in un post di questo blog avevo parlato del film, lasciando molto ai video del backstage e alle parole di Kim. Ma non troppo avevo detto sull'evoluzione dell racconto. Soprattutto per indurre a guardarlo.
Fino ad ora non ero mai entrata nel 'tema' finale, che, struggentemente amoroso, come una lama che si conficca nello spettatore già sulle spine per la sorte dell'indomabile cavallo, si svela come un nobile riscatto umano, dolcemente doloroso, ed è il compendio del grande film "BRADO". La sua ultima, definitiva caduta è come una pacificazione. Tanto Amore in quel sorriso debole, tutto il cuore che ha tenuto stretto dentro, come un morso a catena imposto ad un cavallo ribelle, appunto. Invece si rivela quasi un miracolo e dà l'immagine di Eternità.
E' questo che lascia Renato in eredità a Tommaso. E forse a tutti quelli che credono fin troppo nel "dominio della Vita"
QUI un montaggio video che ho realizzato per ricordare l'evento (il critico Bellavita parte dal racconto "La lotta" del libro di Kim Rossi Stuart del 2019 ,da cui il film è tratto)
L'intero dibattito a questo LINK (CLICCARE PER APRIRE)
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