Se mi piace un film, lo guardo fino allo..sfinimento! Certo... perché c'è sempre qualche dettaglio che può essere sfuggito, un dialogo, uno sguardo cui non ho prestato attenzione.
E poi c'è l'infinita stima per un regista annoverato tra i miei preferiti, Francesco Bruni .
"Bruni ha l'intelligenza di trasformare quello che poteva essere un film sulla malattia nella messa a nudo di una fragilità umana specificatamente maschile, e di affidare il ruolo del protagonista a Kim Rossi Stuart che ha in sé il giusto grado di incazzatura davanti all'inaccettabile, nonché quell'ombra che abita chiunque si sia trovato faccia a faccia con la morte."(Cit. Paola Casella )
Francesco Bruni è partito dall’esperienza autobiografica della malattia per sviluppare questo lungometraggio. Prendendolo con distacco. La storia è arricchita di sogni, flashback e allucinazioni e...sorriso interiore.
L'uscita del film Cosa Sarà fu rimandata dalla data iniziale del 19 marzo 2020 al 24 ottobre 2020 a causa della pandemia di COVID-19, che aveva costretto alla chiusura delle sale cinematografiche. La pellicola, girata nel 2019, doveva uscire originariamente con il titolo Andrà tutto bene, ma il titolo cambiò a causa della situazione pandemica, diventando così il motto scaramantico del lockdown.
"Se 'Cosa sarà' fosse uscito a Covid sconfitto, diciamo così, sarebbe diventato un film simbolo, in cui tutti si sarebbero riconosciuti. Avrebbe volato, mentre invece, essendosi imbattuto per ben due volte nella recrudescenza del virus, ha scontato un po’ anche un certo rifiuto emotivo . Molti mi dicono di non farcela a vederlo per la paura di trovarsi di fronte un film angosciante, mentre non è così. Anzi, tutti quelli che lo hanno visto ne sono usciti rinfrancati. Però il rifiuto a priori è molto forte: la vista delle mascherine e la presenza della malattia spaventano. Dunque è stato un lavoro un po’ sfortunato"-disse Bruni all'epoca in un'intervista
A mio parere è un film che resta, continuerà a restare e affrancherà molto dall'idea della malattia.
"Just a perfect day, you made me forget myself, I thought I was someone else, someone good". Così inizia il film, con le parole di Lou Reed. "Proprio un giorno perfetto, mi hai fatto dimenticare di me stesso, credevo di essere qualcun altro, una persona migliore". Perfect Day irrompe nella scena in cui a Bruno Salvati (Kim Rossi Stuart) vengono rasati i capelli. Sta per iniziare la chemioterapia: non è proprio il giorno perfetto. Ma in quelle parole, "credevo di essere qualcun altro, una persona migliore" c'è l'opportunità e anche l'occasione di guardare indietro e guardarsi dentro, cambiare quel tanto che basta per riscoprire affetti e connessioni, le cose davvero importanti nella vita. E per ritrovare la fiducia nelle persone.
Quella che racconta il regista è una storia personale, certo, ma molti spettatori si rivedranno in Bruno o nella rabbia nascosta di una figlia costretta a non esprimere le sue emozioni per amore verso il papà. E poi i ricordi d’infanzia, l’abbraccio di una madre che manca anche da adulti quando si è spaesati , i conflitti sfumano e lasciano spazio alla tenerezza. Francesco Bruni parla di cinema, famiglia, relazioni ma soprattutto di vita, che sia bella o incasinata , quella che a volte malediciamo, ma alla quale restiamo aggrappati anche quando ci porta "Altrove" ( il film si conclude proprio col brano di Morgan ) .

Con Kim fin dall’inizio c’è stata sintonia. Appena ha letto la sceneggiatura ha detto di voler fare il film-lo dice in molte interviste. C'è certamente un’affinità artistica , una conoscenza dei lavori di entrambi e non a caso nei film di regia di Kim si affronta la figura del maschio in una maniera assolutamente insolita, specialmente per uno che da sempre è visto come uomo bellissimo e forte. Una versione che Kim rifiuta. Non v'è cosa più distante da lui del glamour, della popolarità a tutti i costi, della rappresentazione di sé come idolo e lo esprime nel suo modo di fare cinema . Il primo piano di Kim Rossi Stuart sottoposto alla rasatura dei capelli, e le altre sequenze arricchiscono le chiavi di lettura . L’immagine di Kim privato di un elemento della sua bellezza ha restituito, di contro, una straordinaria verità al film e alla narrazione.
Davvero bisogna apparire forti e guerrieri di fronte a un'improvvisa scoperta di un male? Oppure si può mostrare quello che, in realtà, si diventa e cioè fragili e vulnerabili? QUESTO ci racconta "Cosa sarà", questo capolavoro di delicatezza narrativa come pochi film sul tema fanno.
RICONOSCIMENTI
ll film ha partecipato al Festival del Cinema Italiano di Ajaccio, vincendo il Premio del Pubblico e il Premio Serge Leca nel 2021. Il film aveva anche ottenuto in quelle occasioni, una candidatura per il Miglior Film e Miglior Regista.
Lo troviamo anche al Festival del Cinema Italiano di St. Alì in Australia 2021 col titolo EVERYTHING'S GONNA BE ALRIGHT
Nel 2021, il film "Cosa sarà" di Francesco Bruni ha vinto il Premio SIAE Sguardi di Cinema al SalinaDocFest. Questo riconoscimento è assegnato dalla SIAE a opere cinematografiche che esplorano temi significativi, e in questo caso è stato attribuito a un film che tratta le paure, i sogni e le visioni legate alla malattia.
2021 – Globo d’Oro - Kim Rossi Stuart Miglior Attore Protagonista
2021 – Nastro d’Argento - Kim Rossi Stuart Miglior Attore Protagonista
2021 – Nastro d’Argento - Migliore Sceneggiatura per COSA SARÀ
Candidatura come miglior attore protagonista 2021 – David di Donatello -