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sabato 7 giugno 2025

Al Milano Film Fest si è parlato oggi, 7 Giugno, de "Il Gattopardo"

 

Milano Film Fest Oggi ,Sabato 7 Giugno ore 11,00 IL GATTOPARDO TRA PASSATO E PRESENTE


Un viaggio produttivo immersivo nella Sicilia contemporanea per dare nuova vita a una delle storie più emblematiche della nostra identità culturale. La serie Il Gattopardo reinterpreta, con uno sguardo moderno e cinematografico, il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958 e divenuto un pilastro della narrativa italiana del Novecento.

Un racconto che riflette sul tempo, sul cambiamento e sull’eredità di una nobiltà in declino, attraverso una produzione ambiziosa capace di coniugare passato e presente, letteratura e linguaggio audiovisivo. Un successo anche sul piano internazionale, la serie è rimasta per due settimane nella Top 10 globale degli show non in lingua inglese.

Relatori: Fabrizio Donvito (co-CEO di Indiana Production e produttore della serie), Daniel Campos Pavoncelli (partner e produttore della serie), Irene Magrelli (development executive per Il Gattopardo), Astrid Meloni (interprete di Maria Stella Corbera di Salina)

QUI tre momenti dell'incontro-dibattito 



martedì 3 giugno 2025

Kim Rossi Stuart, il Gattopardo, I Nastri d'Argento e quel "qualcosa" di prezioso che non è stato scritto...

 
di Anna Maffei 
Le serie televisive, le miniserie e i film per la televisione sono stati protagonisti a Napoli sabato 31 maggio 2025, in occasione della quinta edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie, riconoscimenti che ogni anno il Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani assegna alle migliori produzioni italiane distribuite e apprezzate anche a livello internazionale. 


Si valutano i film e le serie TV in modo indipendente, considerando gli standard di qualità specifici per ogni medium. L'obiettivo , dunque, è quello di riconoscere l'eccellenza in entrambe le aree, non di creare una competizione artificiale tra cinema e TV. La presenza di serie TV di alta qualità nelle categorie cinematografiche dimostra che la narrazione televisiva ha raggiunto un livello di qualità elevato, ma non significa che  siano in competizione diretta con il cinema. Si tratta piuttosto di due forme di narrazione che possono convivere e coesistere, con i propri meriti e caratteristiche distintive. 

E su questo aspetto, nelle poche e veloci interviste a Kim Rossi Stuart , premiato come PROTAGONISTA /ICONA dell'anno per "Il Gattopardo"  l'artista ha precisato proprio le essenze e le differenti peculiarità , i tempi, l'impegno, la fruzione. Certo è che il Cinema non sarà "soppiantato" dalle serie tv. 
Posso dire , però, che avrei fatto domande diverse al nostro Kim Rossi Stuart ? Lo dico.
Forse il tempo a disposizione era poco . Forse sembrava già sufficiente avergli dato  questo riconoscimento... Non so. Quel che so è che Kim ha lavorato per mesi e mesi per questo che considero uno degli impegni più imponenti della serialità italiana e, soprattutto, ha saputo catturare la complessità e la profondità del personaggio, trasmettendo la sua introspezione, la sua lucidità e, insieme, la malinconia, il tutto con una leggerezza e una naturalezza che hanno reso la sua interpretazione ancora più convincente.
E qui mi sarei "permessa" anche di fare richiami ai personaggi interpretati precedentemente, perché (a mio avviso) molti elementi cari a Kim convergono nel Principe di Salina

Penso che il  Don Fabrizio della serie convogli, in un momento anche di sua maturità artistica, un po' tutte le tematiche e i bisogni narrativi espressi nei suoi lavori precedenti. Intravedo il continuo e necessario bisogno di guardarsi dentro, la consapevolezza dell'esistenza del Male, l'autorità, il rigore ma anche la fragilità (e qui Renato di "Anche libero va bene"/ Brado... anche Tommaso... Gianni de "Le chiavi di casa" ...Dario Maltese, e il suo senso della giustizia...) . Non gliel'ho potuto chiedere, pur avendolo incontrato di corsa ma resto convinta che il Premio, Kim Rossi Stuart, lo abbia ricevuto proprio per aver dato la sua anima a Fabrizio e viceversa: uno scambio, una catarsi che si percepisce in molti momenti del grande lavoro svolto attraverso parole, sguardi, lacrime, sorrisi. In una parola, attraverso un linguaggio corporeo oltre che recitativo che ben si addice al termine "iconico".
Aspettiamo altro da questo attore (e regista)  che ha il merito di presentarsi al suo pubblico quando ha davvero qualcosa di "sentito" da comunicare.


domenica 1 giugno 2025

KIM ROSSI STUART :qualche video e scatti da Nastri d'Argento Grandi Serie 2025

 








Kim Rossi Stuart premiato a Napoli per I Nastri d'Argento 2025 Grandi Serie , Protagonista dell'anno

 Una bella e "calda" giornata napoletana.



(foto cortesia di Luigi Buonincontro -copyright)


La serata dei Nastri d’Argento Grandi Serie 2025 si è svolta in un contesto unico e suggestivo: Villa Pignatelli, una delle location più eleganti e ricche di storia di Napoli, perfetta cornice per un evento che celebra l’eccellenza artistica italiana. L’atmosfera, impreziosita dalla presenza di numerosi volti noti, ha reso l’evento ancora più memorabile.


Ph. Matteo Mignani/SNGC

DA "LA STAMPA"                                                                                                    

Kim Rossi Stuart: sono un diesel, ci metto un po’ a partire ma da vero Gattopardo non ho rimpianti

L’attore Nastro d’Argento come personaggio iconico dell’anno per la serie NetflixIl compito di cinema e tv è alimentare la speranza e combattere la rassegnazione

Fulvia Caprara

Nel continuo confronto con sé stesso, Kim Rossi Stuart sembra aver scelto il ruolo dell’accusa. Auto-assolversi non è il suo mestiere, anzi, al contrario, se qualcosa che lo riguarda secondo lui, non va bene, il primo a farlo notare è lui: «Arrovellarmi intorno al narcisismo, cercare il consenso a ogni costo… tutta roba che non mi interessa e non mi dà niente. Mi viene in mente una frase di Massimo Recalcati che mi piace moltissimo “la prima cosa che un insegnante dovrebbe fare nel momento in cui entra in un’aula, è farsi vedere mentre casca”. Per creare empatia, e poi per aprire la discussione». Con il personaggio del Principe di Salina nel Gattopardo di Netflix, Kim Rossi Stuart ha appena guadagnato il Nastro d’Argento del Sngci come «personaggio iconico dell’anno», e, dall’esperienza, ha tratto nuove considerazioni: «Per me la frase cruciale del libro è quella in cui il Principe dice “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni... Quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, sciacalli, e pecore, continueremo a crederci il sale della Terra”. È una riflessione esistenziale bellissima, ci ricorda che, alla fine, tutto diventa polvere».

Come definirebbe questa fase della sua vita?

«Sono un diesel, lento in tante cose, non ho quella furbizia veloce che hanno tanti. Ho capito adesso che, in un mondo così trasformato, bisogna cambiare sistema, e io lo sto facendo. Sto provando a lavorare in direzioni diverse, buttando tanti semini, sperando che poi qualcosa venga fuori. Cerco maggiore elasticità, anche come attore. In passato i confini di quel che ritenevo giusto erano molto ristretti, sto provando ad allargarli. Prima tutto doveva essere perfetto, al 100%, mi auguro di diventare meno perfezionista. Lo sono stato sempre, anche troppo».

Ha dato l’impressione di tenere al rigore. È così?

«Sì, il rigore mi piace molto, anche se, portato all’estremo, può diventare parente del perfezionismo. Quando lo vedo in qualcuno, dall’esterno, mi fa sempre una bella impressione, mi fa pensare a un’assunzione di responsabilità che genera qualcosa di buono per la società in cui viviamo».

Ha trasmesso anche ai figli la sua passione per il rigore?

«Cerco di farlo, ma con moderazione, rischio di diventare pesantuccio, e lo so. I figli hanno la loro identità e non devo soffocarli, bisogna lasciare spazio alla loro natura. Lo ricordo continuamente a me stesso».

In quest’epoca essere padri è più difficile che in passato?

«La figura paterna è depotenziata, indebolita, in crisi… Spesso vedo uomini imprigionati, non realizzati nei loro ruoli di padri e di mariti. Io lo sono, ma, anche in questo caso, con moderazione, mi reputo realizzato perché ho una famiglia che amo profondamente e ogni giorno mi regala tanta bellezza».

I social sono una presenza capace di influire su tutto, anche sui rapporti tra genitori e figli. Lei come li vive?

«Lo dico con una certa cautela, perché si viene subito apostrofati come reazionari e bigotti…ma se potessi avere una bacchetta magica per eliminare gran parte di questa roba, non avrei esitazioni. Lo farei pure con i cellulari. Sono impegnato quotidianamente nella battaglia per salvare i miei figli, soprattutto il più grande, da questa presenza totalizzante che li rende robot, impegnati a muoversi, anche per strada, guardando perennemente quel maledetto piccolo schermo. Una roba di cui non sappiamo ancora le conseguenze, una vera forma di dipendenza».

La sua visione della vita è più spirituale o più religiosa?

«La spiritualità è fondamentale, è una ricerca connaturata all’essere umano, una risorsa importante, l’unica che può aiutarci a non sguazzare nel fango in cui nasciamo e ci troviamo. Siamo pieni di pulsioni e istinti dettati dalla paura, la spiritualità è l’unica strada per sfuggire alle guerre, al dolore, all’incomunicabilità».

Crede in Dio?

«Ho scoperto che, all’interno degli universi religiosi, possono esserci tante spinte magnifiche, e credo che sia necessario sottolinearlo. Quanto alla fede, mi viene da citare Vittorio Gassman. Diceva sempre di invidiare molto chi veramente crede in Dio, è una cosa difficile, la penso come lui».

Qual è stato l’incontro fondamentale della sua vita?

«Quello con mia moglie. Mi ha stravolto la vita, mi ha obbligato a guardarmi dentro, fino in fondo, mi ha dato tre figli bellissimi e, consapevolmente o no, mi ha trasmesso il coraggio per fare un passo straordinario come quello di lasciarmi andare a una relazione così importante e poi ad essere padre. Anzi, direi che noi abbiamo iniziato proprio da lì».

L’immagine di bellissimo adorato dalle teen ager l’ha perseguitata per anni. Le è pesato?

«Ho dovuto condurre una lotta legittima per liberarmi da una serie di cliché che mi si volevano appioppare. Ho dovuto fare uno sforzo per uscire da quei limiti… Il Principe Romualdo di Fantaghirò era carino e divertente, ma, allora, per me, significava sentirmi chiuso in un ambito che non aveva niente a che fare con le mie aspirazioni. Era solo un divertissement».

Che rapporto ha con il tempo che passa?

«Ci ho pensato mentre giravo Il Gattopardo, anzi, in certi momenti, mi sono sentito risucchiato dal Principe di Salina e dalle sue emozioni sul tema… Nella vita reale posso dire, con molta concretezza, che, quando gioco a calcio, faccio i conti con tanti acciacchi che prima non avevo e adesso mi bloccano. E questo mi fa abbastanza incazzare… dal punto di vista atletico sono sempre stato a un buon livello, adesso molto meno… è difficile da mandar giù. Per il resto direi che si alternano momenti di paura dell’incognito, con altri di grande curiosità per quel che verrà dopo, e quindi di serenità e accettazione».

Ha rimpianti?

«Sono stato formattato per non averne. In me c’è qualcosa che, molto precocemente, mi ha spinto a non dare ascolto a quella voce che ti trascina verso il rammarico. Non è stato neanche uno sforzo, l’ho fatto talmente presto, è un automatismo. Penso che la tentazione del rimpianto sia sinonimo di depressione. Secondo me è sano dire a se stessi che, seppure può capitare di vivere una circostanza che ci ha sottratto qualcosa, si tratta, comunque, di un’occasione di crescita».

Che significato ha per lei essere attore e regista?

«Oggi più che mai il mio desiderio è non alimentare, attraverso il mestiere che faccio, il senso di rassegnazione, l’assenza di speranza. A 55 anni penso sia importante, soprattutto da autore, offrire al pubblico l’idea di una luce, di una possibile via d’uscita».



venerdì 23 maggio 2025

Il Principe di Salina. Kim Rossi Stuart. Il Gattopardo. Verso i Nastri d'Argento 2025

 


A una settimana  dai Nastri d'Argento Grandi Serie e dalla premiazione di Kim Rossi Stuart miglior attore protagonista  per  Il Gattopardo ,serie Netflix , voglio inserire  la "frase-simbolo" che designa la disillusione del Principe di Salina e la decadenza di un'epoca,  pronunciata in diversi momenti nelle due versioni 1963/2025

Sono CERTA che i palati fini capiranno. È  questione  di "intensità"...😉


lunedì 19 maggio 2025

Kim Rossi Stuart e "Il Gattopardo" candidati al Maximo Award all' Italian Global Series Festival



Italian Global Series Festival, che celebra l’eccellenza nella produzione televisiva italiana e globale, si terrà dal 21 al 28 giugno 2025 a Rimini e Riccione. L'IGSF è una nuova incarnazione del popolare RomaFiction Fest, che si è svolto annualmente per dieci anni dal 2007 al 2016.
 Il prestigioso Maximo Award verrà conferito alle migliori opere in diverse categorie
Tra i Candidati MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (MINI-SERIE) Kim Rossi Stuart (Il Gattopardo
Tra MIGLIOR MINI-SERIE, Il Gattopardo  
Questa prima edizione del festival si presenta con numeri impressionanti: ben 9 anteprime mondiali, 2 internazionali, 34 prime italiane, 28 titoli in concorso e 17 proiezioni speciali. In aggiunta, ci saranno 4 masterclass e la partecipazione di 45 case di produzione. ATTENDIAMO I RISULTATI...

lunedì 12 maggio 2025

Rivedendo i NASTRI D'ARGENTO' ricevuti da KIM ROSSI STUART

 Un 'ripasso' dei Nastri d'Argento' ricevuti da Kim Rossi Stuart

2006 – Nastro d’Argento - Miglior Attore Protagonista per ROMANZO CRIMINALE

 2007 – Nastro d’Argento - Miglior regista esordiente per ANCHE LIBERO VA BENE (con questo film prese anche il David di Donatello

 2011 – Nastro d’Argento - Miglior Attore per VALLANZASCA – Gli Angeli del Male

 2021 – Nastro d’Argento - Miglior Attore Protagonista per COSA SARÀ

2021 – Nastro d’Argento - Migliore Sceneggiatura per COSA SARÀ





















ROMA - 7 FEBBRAIO  2006: miglior attore  per ROMANZO CRIMINALE agli Italian Movie Awards, assegnati dall'Associazione Critici Cinematografici, presso l'Auditorium  (Foto Elisabetta Villa/Getty Images)



























2011 – Nastro d’Argento - Miglior Attore per VALLANZASCA – Gli Angeli del Male

credit Elisabetta A. Villa -COPYRIGHT 

La cerimonia di premiazione della 66ª edizione dei Nastri d'argento si è svolta il 25 giugno 2011 al Teatro antico di Taormina ed è stata condotta da Miriam Leone . Migliore attore protagonista  Kim Rossi Stuart – Vallanzasca - Gli angeli del male 
Un video 'insolito' 😊....Kim riceve il premio e manifesta la sua contentezza a passi di danza!

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Nastri d'argento del 22 giugno 2021 presso il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di RomaKim Rossi Stuart  Miglior Attore Protagonista per COSA SARÀ
Migliore Sceneggiatura per COSA SARÀ
Grande film. grande regista Francesco Bruni . Il film è su Netflix 




venerdì 9 maggio 2025

KIM ROSSI STUART sarà premiato ai Nastri d’Argento per i protagonisti dell’anno "Grandi Serie"

 

Tutto è pronto per sabato 31 maggio, quando a Napoli si celebrerà la serata conclusiva dei Nastri d’Argento Grandi Serie, l'evento dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI) con la Film Commission Regione Campania e il sostegno del MiC - Direzione Generale Cinema e audiovisivo.

Ad aggiudicarsi il premio per la Serie dell'anno è “M - Il figlio del secolo” di Sky Italia con protagonista Luca Marinelli. Nella giornata di venerdì 9 maggio sono stati resi noti i premi che andranno ai protagonisti più illustri della stagione televisiva che si appresta a concludersi, così come le cinque nomination per ciascuna delle categorie: Commedia, Crime, Drama, Dramedy e Film Tv.

KIM ROSSI STUART riceverà il Nastro d'Argento come PROTAGONISTA  dell'anno sezione "GRANDI SERIE" con "Il GATTOPARDO "

Tra le nomination ai Nastri d'Argento Grandi Serie 2025 c'è "Il GATTOPARDO "

Sempre tra le nomination :

Migliore attrice protagonista -Benedetta Porcaroli (“Il Gattopardo”)

 Miglior attore non protagonista -Paolo Calabresi (“Il Gattopardo”), Francesco Colella (“Il Gattopardo”)

Altre novità nei prossimi post ...



Dal Riviera FilmFestival Astrid Meloni , la sua Maria Stella e il suo Fabrizio (Kim Rossi Stuart) ne "Il Gattopardo"


 












Ieri, nell'ambito del Riviera International film festival -SESTRI LEVANTE-6-11 Maggio 2025, Astrid Meloni e Paolo Calabresi sono stati ospiti ed hanno parlato de "Il Gattopardo"  . 

Ho molto apprezzato le dichiarazioni di entrambi che hanno ribadito l' attento lavoro sui personaggi senza sconvolgere l'essenza del romanzo, senza necessità di confronti, soprattutto, e tenendo presente  i destinatari su una piattaforma internazionale, attuale e contemporanea.



 In particolare ci tengo a inserire un momento del Panel in cui Astrid Meloni descrive con trasporto ed emozione la figura della principessa Maria Stella Salina di Corbera, madre e moglie attenta e osservatrice, composta ma decisa e, soprattutto, devota a Dio ma anche a questo Principe di Salina  (Kim Rossi Stuart) cui la lega un legame forte che supera i tradimenti e le diversità perché sa che è un vincolo indissolubile. 

Ho voluto creare un video che unisce le emotive parole di Astrid con uno stralcio della serie che bene racconta l' amore per Fabrizio, per i figli e la determinazione di tenere unita questa nobile famiglia.


domenica 4 maggio 2025

Kim Rossi Stuart in "Senza scampo" sceneggiato Rai del 1990

 





Era l'epoca degli sceneggiati in TV e la Rai ne produceva molti, anche con dei cast di tutto rispetto.

Sebbene si sappia che Kim Rossi Stuart ha sempre centellinato e scelto i ruoli, partecipò come protagonista ad uno sceneggiato   "SENZA SCAMPO", in due puntate , trasmesso da Raidue il 4 e il 5 Gennaio 1990 con la regia di Paolo Poeti (regista molto quotato) che ebbe un picco d'ascolto notevole.

Adriano Gualtieri (Kim) è uno studente che pensa di trascorrere una tranquilla vacanza su un'isola con la sua ragazza, Marisa. Qui inizia un incubo che sembra non avere fine. Durante la permanenza sull'isola, si viene infatti inavvertitamente a trovare  in un luogo "blindato" (una villa che rappresenta il nascondiglio di un boss latitante), tanto che finisce nel mirino di alcuni killer, che iniziano a dargli la caccia: Adriano riesce a sfuggire all'attentato, ma Marisa rimane uccisa. Adriano si affida ai carabinieri del posto che tuttavia non credono alla sua versione e lo arrestano per l'omicidio della ragazza.  Solo il magistrato che lo ha fatto condannare all'ergastolo, sembra iniziare dopo un po' a dargli ascolto e decide di riaprire il caso. Ma non farà in tempo...Adriano fugge dal carcere in cerca di prove della sua innocenza ma, tra le forze dell'ordine e i killer del boss che lo inseguono, non riesce a uscirne. 

L'interpretazione del giovane Kim, nonostante una trama traballante nella seconda parte, è sempre impeccabile e non forzata.

QUI DUE STRALCI                        

 



Kim Rossi Stuart in Ungheria per la rassegna cinematografica “Viaggio in Italia 2025/2026” organizzata dall' 'Istituto Italiano di Cultura Budapest

 Dalle Pagine social dell' Istituto Italiano di Cultura Budapest giunge notizia della presenza di Kim Rossi Stuart , il 15 Dicembre, p...